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LA FILOSOFIA DEL PROGETTO
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Belvaso è un‘opera aperta, un dialogo tra l’arte e lo spettatore invitato a completarne la creazione.
È un’opera complessa, in cui l’apparente bidimensionalità della superficie frontale nasconde una struttura tridimensionale in legno, concepita per sostenere veri vasi. Questi possono essere riempiti d’acqua e accogliere fiori freschi, elementi vivi e mutevoli che completano l’opera e ne definiscono la personalità finale. Mentre l’opera si esprime visivamente nella parte frontale, rivelando un vero e proprio quadro, tra la sua superficie anteriore e la tridimensionalità dell’oggetto, si aprono interstizi che permettono alla luce e allo spazio di infiltrarsi, creando un ponte simbolico tra le due dimensioni. Attraverso questi spazi il pubblico è invitato a interagire con il quadro diventandone parte attiva e inserendo fiori veri, stabilizzati o artificiali che andranno a completarlo, trasformandolo ogni volta in qualcosa di unico e |
irripetibile. Un gesto semplice che rompe le barriere fra artista e spettatore, rendendo l’opera viva e in continua evoluzione.
Belvaso vive tra due mondi, quello della pittura e quello della realtà. Non è un oggetto concreto come un vaso di ceramica che, anche se decorato e bello da vedere, nasce con una funzione pratica di contenere fiori, ma è un’opera pensata per essere vissuta, toccata, arricchita e personalizzata. Mi piace pensare che, in qualsiasi parte del mondo, qualcuno possa svegliarsi e cambiare un fiore per raccontare il suo stato d’animo, utilizzando questo gesto di creatività quasi come una forma di arte-terapia. Vorrei far viaggiare questa visione in contesti nuovi, per scoprire come possa essere interpretata attraverso culture diverse, trasformando Belvaso in una conversazione aperta con il mondo. |
FRA PITTURA E METALLI: I DUE SOTTOPROGETTI
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Il progetto si divide in due sotto progetti per l’utilizzo di materiali diversi.
Il primo presenta nella parte frontale il dipinto realistico a olio di un vaso che sua volta circondato da una colata. I vasi dipinti, dai quali orli si inseriscono i fiori veri e vivi, diventano un simbolo di apertura al cambiamento, un gesto di ordine, un tentativo di dare forma e significato a ciò che è caotico. La colata al contrario incarna il caos e rappresenta il movimento, l’imprevedibilità della vita, e con le sue forme fluide richiama la natura trasformativa dell’esistenza. |
Il secondo, uguale nella forma, utilizza materiali e tecniche del tutto differenti: il pannello frontale è questa volta di ferro lavorato e l’immagine del vaso non è a olio ma è generata e post-prodotta.
Il ferro, spesso da me arrugginito o lavorato, con la sua freddezza e durevolezza si contrappone alla caducità dei fiori, aggiungendo un ulteriore livello di lettura: i fiori portano con sé vitalità e bellezza, ma al tempo stesso evocano la transitorietà delle cose e l’ineluttabilità del tempo. |